
Uva: una musa per l’arte
“Era l’autunno dell’uva.
Tremava la pergola numerosa.
I grappoli bianchi, velati,
coprivano di rugiada le sue dolci dita,
e le nere uve riempivano
le loro piccole mammelle traboccanti
di un segreto fiume rotondo. […]”
I versi con cui si apre il post di oggi appartengono alla poesia “Era l’autunno dell’uva”, composta dal maestro Pablo Neruda.
Densa di passione, ci introduce nel mondo del dolcissimo frutto la cui spremitura dà origine all’inebriante bevanda regina della tavola: il vino.
L’uva è un frutto ricco di proprietà: è fortemente energetica e un’ottima fonte di minerali come sodio, potassio, ferro e fosforo, ma, soprattutto, è un frutto ricco di storia.
Da sempre simbolo della vita e della prosperità, lo si può ritrovare in una quantità infinita di opere di vario genere: celeberrimo il “Bacco” di Michelangelo, una scultura marmorea esposta nel Museo Nazionale del Bargello a Firenze dove un giovane Bacco ha la testa impreziosita da una ghirlanda di grappoli d’uva e foglie di vite.
Se ci si trasferisce in Piazza del Duomo a Milano, invece, si può notare che sul lato destro della facciata della cattedrale è raffigurato il trasporto del grosso grappolo d’uva che venne regalato a Mosè in segno di fertilità.
Ritroviamo l’uva anche nelle ceramiche attiche, in diverse chiese, simbolo di Resurrezione e vita eterna e come protagonista assoluta si alcune opere di natura morta nel XVII secolo.
Insomma, l’uva è una modella d’eccezione nella storia dell’arte.
E non solo! Se iniziassi a canticchiare: «fiori e fantasia la la la la la forza che sei tutti noi la la la la la festa di colori la la la la la pigia forte e canta insieme a noi […]», cosa vi ricorderebbe?! Ma la celeberrima scena del film “Il bisbetico domato”, in cui un fantastico Adriano Celentano danza senza sosta in un cesto colmo d’uva da pigiare.
In ultimo, una piccola chicca tutta ottobrina: qual è il frutto più suggestivo ad Halloween?! Ma sempre lei, l’uva! Con un pizzico di ingegno, infatti, anche questo frutto può trasformarsi in una terrificante decorazione: i suoi acini si trasformano facilmente in tanti occhi, viscidi al tatto e spaventosi alla vista!
Poesia, arte, cinema e festeggiamenti si nascondono quindi tra gli acini di questo delizioso frutto autunnale!
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