Mari Andrew e l’anatomia della donna ideale

La donna perfetta va oltre le etichette proposte dalla società odierna

Non presta attenzione ai vestiti che vanno di moda e indossa abiti che le consentono di stare bene con se stessa. È gentile, intelligente, creativa, indipendente, libera, fiera di sé, tenace, sorridente, lotta per le cose giuste, riesce a prestare attenzione a molte informazioni per volta e a elaborarle in una volta sola. Una vera potenza. Una forza della natura. Lascia sperare nell’esistenza di altri soggetti simili a lei. È semplicemente unica e originale. E forse è proprio questo ciò che serve a noi donne: sentirci speciali nella semplicità”.

Sono queste le parole utilizzate dall’illustratrice Mari Andrew per delineare e descrivere l’anatomia della donna perfetta. L’idea dell’artista nasce dal fatto che siamo costantemente bombardati da messaggi che suggeriscono, per non dire “impongono” il modo con cui dobbiamo combinarci e atteggiarci. Da sempre infatti, le donne hanno desiderato essere belle, ma di certo mai come oggi.

La donna ideale descritta dalla Andrew presenta le seguenti peculiarità:

 

  • Non ha paura di ciò che pensa
  • Adora i suoi vestiti
  • Indossa gioielli che la rendono felice
  • Si diverte col suo stile
  • Lascia crescere tranquillamente le sue sopracciglia
  • Dipinge quadri e ritratti da appendere tra le mura di casa
  • Scrive i libri che vorrebbe leggere
  • Indossa i pantaloni con molto piacere
  • Si aggira per la città con comode scarpe da passeggio
  • Intelligenza magnetica e creatività illimitata sono i suoi segni particolari

 

Ciò che più caratterizza la nostra era è la cosiddetta sindrome di identificazione in qualche forma di mimetismo estetico, ossessione morbosa che spinge gran parte delle donne a sostituire la spontaneità con il controllo e l’essere con l’apparire, dimenticando che il massimo di bellezza si combina con l’inesistenza più pura e che l’assenza di difetti nella bellezza è di per sé un difetto. Questo probabilmente spiega il successo raggiunto su Instagram dall’illustrazione della Andrew, che con ben 22.000 Like e come si evince dai commenti, è stata interpretata come “un modo interessante e alternativo per prendere contropiede gli standard di bellezza che oggi si impongono come valori dominanti”.
In fondo come affermava Charles Baudelaire: “quel che non è leggermente difforme ha un aspetto insensibile. L’irregolarità, ossia l’imprevisto, la sorpresa, lo stupore sono una parte essenziale della bellezza”.

José Galizia

0 Comments

No comments!

There are no comments yet, but you can be first to comment this article.

Leave reply

<