Il latte biologico

Eccoci a continuare il discorso iniziato la scorsa settimana sul latte biologico. Questa settimana cercherò di farvi capire meglio con ulteriori dati quanto sia importante questo alimento.

L’allevamento delle bovine da latte secondo metodo biologico segue le indicazioni definite nella normativa comunitaria (Reg. CE 2092/91, Reg. CE 1804/99, Reg. CE 834/07, Reg CE 899/08) integrata da successivi Decreti del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (MiPAAF).

Le aziende agricole-zootecniche devono in primo luogo preferire le razze bovine rustiche che ben si adattano all’ambiente di allevamento, mostrando una buona resistenza alle comuni patologie. Nell’allevamento biologi- co in area montana vengono spesso preferite le razze a duplice attitudine (latte e carne) e/o tipiche dell’area (razze autoctone).

Uno degli aspetti caratterizzanti l’allevamento biologico riguarda l’alimentazione delle bovine. Le prescrizioni e i limiti stabiliti dalla normativa sono numerosi e mirano ad avere un sistema di produzione sostenibile in equilibrio con le produzioni vegetali dell’azienda (foraggi e cereali) e con l’ambiente.

Gli animali inoltre devono avere libero accesso al pascolo, quando le condizioni pedoclimatiche lo permettono; questo consente di migliorare lo stato sanitario e di benessere complessivo degli animali e, in alcuni casi, anche la qualità del latte. Nelle aziende di fondovalle e di montagna il pascolamento viene normalmente praticato per 3-4 mesi, in funzione dell’ altitudine.

Molta attenzione viene rivolta al benessere degli animali. Le bovine in lattazione o asciutta devono essere preferibilmente mantenute libere in gruppo, meglio se con paddock esterno e con una zona di riposo con lettiera. Le mutilazioni sono vietate e la decornazione consentita solo in casi limitati.

In caso di patologia accertata, il veterinario è chiamato a intervenire prioritariamente con rimedi a basso impatto come i prodotti omeopatici o fitoterapici, e ricorrendo solo successivamente, o nei casi più gravi, ai comuni farmaci allopatici (antibiotici, antinfiammatori, ecc.). In tutti i casi di utilizzo di farmaci veterinari convenzionali il tempo di sospensione del trattamento prima dell’utilizzo dei prodotti (latte o carne) è comunque doppio rispetto a quello previsto nelle indicazioni di legge per il farmaco utilizzato.

Caratteristiche qualitative del latte biologico

Il latte prodotto presso le aziende biologiche non presenta differenze per quanto riguarda la composizione chimica di base rispetto al latte prodotto in allevamenti convenzionali.

Molto interessante è invece il profilo acidico del grasso del latte, ovvero l’analisi dei singoli componenti (acidi grassi) che, come è noto, hanno un diverso valore nutrizionale per l’uomo.

Da questa analisi è emerso che il latte prodotto con metodo biologico è tendenzialmente meno ricco di acidi grassi saturi (SFA), ritenuti negativi dal punto di vista nutrizionale in quanto tendono a depositarsi con più facilità sulle pareti delle arterie, oltre a favorire l’aumento del livello di colesterolo nel sangue.
Il latte biologico risulta invece più ricco di acidi grassi mono (MUFA) e polinsaturi (PUFA) con un valore dietetico nutrizionale superiore. In particolare, alcuni di questi ultimi sono considerati “essenziali” per l’organismo umano e hanno effetti benefici sulla riduzione della colesterolemia e sul sistema cardio-circolatorio più in generale.

Per quanto riguarda invece il contenuto di Vitamine; la vitamina A si attesta su valori simili, mentre la vitamina E è più presente nel latte con allevamento di tipo BIO.

Anche con questa ricerca abbiamo avuto modo di attestare che l’allevamento biologico, se praticato con competenza nell’ambiente sensibile e vulnerabile, permette di valorizzare la ricchezza dei foraggi e dei pascoli del territorio e ottenere latte e prodotti derivati di ottima qualità nutrizionale.

FONTE: Progetto “Qualità e caratteristiche nutrizionali
dei prodotti ottenuti da allevamento biologico dei bovini in area montana” – REGIONE VENETO (Agricoltura)

 

LellaCook

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BIBLIO: Erik Proderutti  – Bioreport 2013, l’agricoltura biologica in italia, Rete Rurale 2007-2013, Coordinamento di francesca Marras, Roma 2014. 
Dietaonline.it

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