Karkadè: infuso benefico

In Italia il consumo di karkadè risale agli albori degli anni ‘30 del Novecento, infatti in questo periodo storico l’Eritrea era una colonia italiana e produceva grossi quantitativi di questa pianta. L’importazione nel nostro paese era quindi molto corposa, incrementata anche da tassazioni ingenti apposte al the, a seguito della Guerra di Etiopia.

Il karkadè può esser gustato sia caldo, come un vero e proprio infuso, sia fresco con qualche cubetto di ghiaccio. La bevanda viene ottenuta mettendo in infusione i fiori essiccati della pianta di ibisco. Il composto deve rimanere in infusione per circa cinque minuti, dopodiché si otterrà un liquido tinteggiato di rosso intenso dal sapore piuttosto aspro. Questa bevanda, oltre ad essere molto dissetante, gode di ottime proprietà benefiche.

Proprietà diuretiche e digestive

Il karkadè può essere un vero e proprio toccasana per l’infiammazione delle vie urinarie, grazie alla presenza di numerosi acidi organici, come l’acido malico, l’acido citrico, l’acido tartarico, l’acido ascorbico e i fitosteroli. Inoltre, bere una tazza di karkadè dopo i pasti aiuta la digestione ed aiuta l’organismo nell’eliminazione delle tossine.

Fonte di vitamine

Il fiore dell’ibisco è molto ricco di vitamina C ed è un potente antiossidante, quindi si dimostra un valido aiuto contro i sintomi dell’influenza. Col freddo invernale una buona tazza di karkadè bollente, può fare al caso nostro!

Rimedio per l’ipertensione

Di recente, alcuni studi hanno evidenziato che il karkadè, grazie alla sua capacità di regolare la pressione sanguigna, sia un buon rimedio per l’ipertensione. Questa bevanda è in grado di fluidificare il sangue e quindi permette un miglior funzionamento del sistema cardiocircolatorio.

Cura del corpo

Se avete una pelle molto sensibile, che si irrita facilmente, potete realizzare degli impacchi di karkadè. Il tutto sarà di estremo sollievo e placherà la vostra sensazione di fastidio. Può esser utilizzato anche per alleviare i bruciori derivanti dalle scottature solari.