Ispirazione per pittori, contadini e autori: il Gambero #ChiaMELA

“Il gambero è un frutto del mare, te lo puoi fare sia arrosto, bollito, grigliato, al forno, saltato, c’è lo spiedino di gamberi, gamberi con cipolle, zuppa di gamberi, gamberi fritti in padella, con la pastella, a bagnomaria, gamberi con le patate, gamberi al limone, gamberi strapazzati, gamberi al pepe, minestra di gamberi, stufato di gamberi, gamberi all’insalata, gamberi e patatine, polpette di gamberi, tramezzini coi gamberi… e questo è tutto mi pare.

L’avete riconosciuto?! È Buba che sta parlando! Buba, l’amico di Forrest nella celeberrima scena tratta dal film di Robert Zemeckis, Forrest Gump. È proprio lui che ci regala la citazione cinematografica che apre il post di questa settimana… un post tutto a base di GAMBERI!

Partiamo da due cenni veloci sulle proprietà nutritive di questo alimento: i gamberi contengono pochissime calorie, pochi grassi, ma come tutti i crostacei hanno parecchio colesterolo e una certa quantità di zuccheri: come resistere però dopo una descrizione così accurata su come poter cucinare questa marittima pietanza?!

Grilled shrimps

Non solo cinematografia e culinaria: questo crostaceo, infatti, si ritrova nell’arte, nella letteratura, nel folclore, nella medicina, nell’araldica e in tanti altri domini del quotidiano!

Andiamo indietro di qualche secolo e approdiamo al 1497, quando Gianfrancesco da Tolmezzo affresca la sua “Ultima Cena” sulle pareti della chiesetta di San Gregorio a Castello Aviano, facendo apparire sulla tavola apparecchiata numerosi gamberi di fiume. La scelta non è casuale e, approfondendo la ricerca, si scopre che numerose rappresentazioni sacre raffigurano gamberi rosso vivo. Per capire il perché, dobbiamo fare riferimento al significato iconografico di questo alimento: il gambero, infatti, è simbolo di Resurrezione e veniva riconosciuto dagli antichi contadini come immagine di speranza e di preghiera. Non solo! Lo ritroviamo infatti come icona chiave anche nell’araldica, dove rappresenta la proprietà dei corsi d’acqua e si lega alle armi parlanti, che sono i simboli che richiamano ai nomi possessori dei blasoni.

Guardiamo anche alla lingua… tra i modi di dire pensiamo subito a “fare come i gamberi”, che letterariamente significa andare a ritroso. Ma è poi vero che i gamberi camminano all’indietro? Facendo accurate ricerche, scopriamo che no, non è così corretto. In realtà, infatti, i gamberi camminano in avanti usando le appendici poste sul torace. È solo di fronte a un pericolo che fanno un enorme passo all’indietro, una fantastica notizia per il protagonista di una favola di Gianni Rodari,  “Il giovane gambero”, che ci ricorda che “[..]tutto si può imparare, se si vuole.”

Abbiam quindi visto come il gambero abbia ispirato Buba, numerosi pittori sacri e contadini antichi, l’abbiam visto comparire sugli stemmi di famiglie blasonate e diventare addirittura simbolo di coraggio nelle favole. Impossibile quindi non rendergli omaggio! Per festeggiarlo allora voliamo in Svezia, dove ad Agosto si celebra la “Kräftskiva – La festa dei gamberi”, ricorrenza in cui la portata principale sono i gamberi bolliti in acqua salata, birra, aneto e spezie, accompagnati da pane duro, formaggio, sill, patate, köttbullar e torte salate. In questa festa è assolutamente d’obbligo consumare sonoramente queste pietanze, per celebrarne la prelibatezza e la soddisfazione che ne deriva al gusto.

Ed ecco come anche i gamberi ci conducono attraverso mondi diversi, legati dal delicato sapore di questo crostaceo!

 

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