
Introduzione alla frutta Biologica #BioCook
L’articolo di oggi sarà un articolo introduttivo alla frutta biologica, che poi, nel corso degli articoli successivi andremo ad approfondire e vedere nel dettaglio. Anche per quanto la riguarda la frutta ci troviamo di fronte ad una fase di evoluzione. Nonostante l’Italia abbia il primato, con 49.500 aziende che trattano il biologico, ci troviamo da qualche anno in una difficile fase di mercato, dove la pubblicità e il marketing, intesi al servizio della trasparenza, del controllo qualitativo ed educazione dei consumatori al biologico, non trova adeguati finanziamenti. Il problema è da intendersi a livello europeo.
GLI STUDI
Uno studio condotto attraverso l’Università di Bolzano (Kelderer et. al. 2004), su dieci Paesi europei per studiare la situazione del mercato della frutta biologica ha messo in evidenza che rispetto alle colture normali quelle biologiche hanno rese produttive nettamente inferiori. Questo può essere dovuto a diversi fattori, tra i quali l’impossibilità da parte dell’agricoltore di creare le necessarie tecniche di difese o di modificare quelle attuali. Ovviamente tutte le difficoltà creano una catana di montaggio non indifferente. Ricordiamo che per una produzione che possa essere definita “biologica” è necessario che le colture biologiche siano estese a tutta l’azienda e dove possibile anche alle aziende circostanti; purtroppo se anche solo questo ultimo requisito non viene rispettato, soprattutto se si verificano anche condizioni ambientali avverse, il rischio della diffusione di patogeni e quindi di danni alla coltivazione, aumenta sensibilmente.
LA PROTEZIONE SANITARIA
Un problema sicuramente importante è determinato dall’inefficace protezione sanitaria esistente. I prodotti efficaci contro le contaminazioni sono ancora pochi, mentre per quanto riguarda gli insetti l’unica arma efficace è la tecnica della confusione sessuale contro le tignole. Ultimamente si sta avendo una diffusione anche di prodotti vegetali come la cera d’api, resine, saponi di potassio ecc…
La chiara difficoltà di queste tecniche è il loro prezzo, sono molto costose e andrebbero utilizzate sotto uno stretto controllo da parte di esperti. Il coltivatore non può provvedere da solo a tutto questo.
LA COMUNITÀ EUROPEA
Da parte del Consiglio europeo c’è stato un dimostrato interesse alla questione del biologico. Nel 2001 in Danimarca si è tenuta la conferenza “Agricoltura biologica – verso un’azione comune in Europa”. Successivamente la Commissione Europea ha predisposto un documento su “L’analisi della fattibilità di un piano d’azione europeo per l’agricoltura biologica e i relativi prodotti”. Nel 2003 a Bruxelles si è riscontrato il coinvolgimento di tutti gli Stati Membri ad attuare il piano. In base a questi accordi si sono sviluppati diversi punti, tra i quali:
– L’esigenza di uniformare le diverse definizioni di agricoltura biologica di istituzioni come Unione Europea, Nazioni Unite, Stati, Organizzazioni internazionali (IFOAM).
– La necessità di collocare l’agricoltura biologica tra gli elementi di forza del sistema agroalimentare europeo, come elemento avanzato dalla sostenibilità dell’interno comparto agricolo e agroalimentare.
– La constatazione di come l’agricoltura biologica sia determinante per la salvaguardia delle biodiversità e delle risorse non rinnovabili utilizzabili in agricoltura.
Per queste ed altre ragioni esaminate in questi incontri, il Consiglio Europeo ha preso quindi dei provvedimenti per regolamentare gli obiettivi della Commissione Europea, che sono tutt’ora in fase di attuazione e che necessitano sempre di ulteriori basi di ricerca ed innovazione. Si è però giunti, come accennato nel precedente articolo, nel 2007 all’adozione del nuovo regolamento CE per l’agricoltura biologica “Reg. (CE) n° 834/2007”, “relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici sia di origine vegetale che animale”.
Fonti: Documenti Convegno nazionale di frutticoltura biologica con il patrocinio del Mipaf di Roma.
Di Fiorella Palmieri ed Erik Proderutti
Riferimenti di Erik Proderutti:
MAIL: proderik@hotmail.it – TWITTER: @Proderik – FACEBOOK – INSTAGRAM
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