
Frutta secca: amore, incantesimi e doni
Sulle tavole imbandite tipiche di queste giornate, saltano spesso all’occhio piccoli gusci dalle dimensioni più disparate e deliziosi frutti che si mostrano a noi sotto un’insolita veste: è la frutta secca, termine che racchiude diversi tipi di alimenti.
La frutta secca è il risultato di un processo di essicazione al naturale che priva la frutta della maggior parte dell’acqua che la compone, dando vita ad alimenti ricchi di zuccheri, ma poveri di grassi: sono quei frutti che chiamiamo disidratati, o canditi. Tra questi, l’albicocca secca, l’ananas, i fichi secchi, la papaya, e molti altri.
Questo termine, però, viene usato anche per identificare quegli alimenti ricchi di grassi e poveri di zuccheri, come le arachidi, le mandorle, le nocciole, i pistacchi e le noci. Insomma, tutti quei cibi estremamente calorici, ma assolutamente deliziosi.
È quasi un rituale mangiare arance e spagnolette il giorno di Natale, magari tra una tombolata e una pennichella postprandiale!
Dato il lungo elenco di alimenti che si estende sotto il nome di “frutta secca”, non è possibile descrivere in poche righe curiosità per ognuno di essi. Diamo solo un’occhiata ad alcuni tra loro.
Cominciamo dalle mandorle, il cui seme prezioso è utilizzato per ricavare un olio estremamente nutriente. Non solo: il mandorlo è una pianta che racchiude in sé miti e leggende. Tra queste, la più famosa è quella di Fillide, principessa tracia che incontrò e si innamorò di Acamante, figlio di Teseo, sbarcato in Tracia prima di dirigersi verso Troia. Quando le navi greche rientrarono dopo i dieci anni della guerra, Fillide non vide tornare il suo amato e per la disperazione si lasciò morire. Atena, commossa, trasformò l’innamorata in uno splendido mandorlo. Quando Acamante finalmente giunse, strinse a sé la pianta in un abbraccio eterno ed essa, riconoscendo il calore dell’amato, fece sbocciare splendidi fiori sui suoi rami.
Ogni anno, quando i mandorli fioriscono, inondano il mondo con l’amore frutto di quell’abbraccio che, ciclicamente, si ripete.
Anche le noci si legano ad una leggenda, questa volta dipinta da tinte meno delicate: è la leggenda delle streghe di Benevento, che si dice si radunassero sotto ad un grande noce. Un poemetto dell’inizio ottocento cita infatti:
“ […] Un gran noce di grandezza immensa
Germogliava d’estate e pur d’inverno;
Sotto di questa si tenea gran mensa
Da Streghe, Stregoni e diavoli d’inferno.”
Un’ultima curiosità si lega alla frutta secca candita e al nome di San Nicola, che ogni anno, la notte tra il 5 e il 6 Dicembre, scende sulla Terra con il suo asinello per portare ai bimbi buoni canditi, dolcetti e mandarini, premi per essersi comportati correttamente durante l’anno.
Dopo le arance, Natale è anche frutta secca: amore, incantesimi e doni per uno degli alimenti più deliziosi al mondo.
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