Eleuterococco, il tonico-adattogeno autunnale
Buongiorno a tutti, oggi come promesso continuiamo il nostro percorso nel mondo delle piante officinali che ci vengono in aiuto nella stagione fredda.
Vediamo assieme l’ Eleuterococco, cos’è, cosa fa e come assumerlo, ma anche perché non assumerlo!
Questa pianta ha infatti delle controindicazioni ben precise che bisogna conoscere prima di decidere se iniziare il trattamento o meno, e colgo quindi l’occasione per ribadire il concetto espresso durante l’intervista per Dietaonline: le piante sono degli alleati preziosi, ma non sono innocue, hanno proprietà specifiche e controindicazioni, bisogna sempre rivolgersi ad un professionista prima di iniziare l’assunzione, non c’è nulla di più sbagliato dell’affermazione “ma tanto è naturale, non fa male!”…
Detto questo, scopriamo assieme l’Eleuterococco: questa pianta (conosciuta anche come Ginseng Siberiano) è definita adattogena, ovvero in grado di alzare la resistenza fisica agli stress e la prestanza generale in modo da poter meglio combattere gli attacchi al nostro organismo.
Una pianta adattogena deve dimostrare quindi un’azione aspecifica e non alterare le funzioni organiche.
L’Eleuterococco rafforza e allunga l’adattamento fisiologico, migliora l’efficienza e la resistenza fisica, è antistress, rende l’organismo più resistente allo sforzo, l’estratto idroalcolico è immunostimolante, stimola la concentrazione, è utile nei deficit di attenzione, nelle convalescenze, per migliorare le prestazioni atletiche in generale, in caso di bassa pressione, periodi di studio intenso, gare.
L’assunzione dell’Eleuterococco avviene tramite capsule (da 1 a 3 capsule al dì), Tintura Madre (50 gocce al dì), decotto (far bollire la radice per 10 minuti e poi bere il preparato, 1-2 tazze al dì), esistono poi in commercio preparati che vedono l’Eleuterococco tra gli ingredienti principali per lo sviluppo delle difese, il dosaggio in questo caso varia a seconda del prodotto.
È bene non protrarre l’uso di tale pianta per oltre 3 mesi, dati i suoi effetti secondari che possono essere: aumento della pressione, tachicardia e cefalea.
Vediamo ora i casi in cui l’utilizzo di questa pianta è sconsigliato: ipertensione, patologia acuta, febbre, terapia con anticoagulanti, terapia con sedativi, asma, aritmia, tachicardia, diabete, nervosismo, gravidanza.
Spero che questo articolo vi sia stato utile, mi raccomando chiedete sempre un parere professionale, non affidatevi mai al fai-da-te!
Buona immunità, al prossimo articolo!
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