
Cruda, arrosto oppur lessata, benedetta la patata #chiaMELA
“Sembri un sacco di patate!”: chi non si è mai sentito dire una frase del genere?! Fosse anche solo per una volta in un momento di goffaggine inaspettato, o per una svista provocata dall’ingenuità. E che mi dite di “sei proprio una patata..”, che nel nostro gergo indica un appellativo carico di tenerezza, o, in alternativa, un richiamo alla frivolezza che a volte ci perseguita?!
“Hai la patata in bocca?!”: questo poi ci viene recriminato ogni qualvolta la fretta ci induce ad aggrovigliare i pensieri nell’esprimerli, pensieri che a volte pesano come vere “patate bollenti”, e celano tematiche scottanti.
Infine, chi non ha mai visto un bel “naso a patata”?! Magari di quelli importanti, alla Gérard Depardieu.
Goliardici o meno, i modi di dire legati alla PATATA sono numerosi, ed è proprio da questi che partiamo per conoscere meglio questo alimento.
La patata è un tubero commestibile che viene utilizzato per moltissimi scopi alimentari; è composta per più del 75% da acqua e, a seconda delle caratteristiche, si distingue una patata a pasta bianca da una a pasta gialla, la patata novella e quella a buccia rossa. È uno degli alimenti più popolari in Europa, basti pensare ai nostri gnocchi, al purè, alla ‘mbriulata siciliana, alla pitta pugliese o al gâteau di patate tipico laziale. Se ci spostiamo in Svizzera ritroviamo il nostro alimento nella raclette, o nel delizioso rösti.
Questi tuberi sono una presenza fissa anche sulle tavole irlandesi, caratterizzate dalla presenza del “side plate”, un piattino la cui funzione è proprio quella di accogliere una o più patate che accompagnino ogni secondo piatto servito. In Inghilterra, invece, possiamo gustare la shepherd’s pie, un pasticcio di carne d’agnello e verdure ricoperto da purè di patate. Se voliamo in Lituania, troviamo gli cepelinai, sorta di gnocchi ripieni, nonché piatto nazionale di questo Stato.
Viaggiando oltreoceano a Maggio, invece, per la precisione al 30 del mese, incontriamo un popolo che festeggia “El Día Nacional de la Papa”, “La Giornata Nazionale della Patata”: sono i Peruviani, che celebrano con orgoglio un prodotto che ha avuto origine proprio sulle Ande.
Insomma… abbiamo visto che la patata è sulla bocca di tutti, scoperto che Paese che vai patata che trovi… e in arte?
Le opere che hanno per soggetto le patate si legano molto al mondo rurale, celeberrimo “La récolte des pommes de terre”, dipinto da Millet nel 1855, o ancora “Les mangeurs de pomme de terre”, quadro di Van Gogh del 1885, entrambe opere che richiamano alla fatica e alla dignità della vita nei campi.
Non solo! Dobbiamo ringraziare proprio la nostra patata se oggi abbiamo la possibilità di fare le fotografie a colori, questo perché nel 1904 i fratelli Lumiére misero a punto le lastre Autochrome, le antenate delle pellicole, create proprio con la fecola di patate.
Che dire insomma?! “Cruda, arrosto oppur lessata, benedetta la patata!”
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