Ci sono mille modi per chiamare il frutto regina dell’estate! #chiaMELA

ANGURIA. COCOMERO. ZZIPANGULU. PATECA. ZI PARRUCU. MULUNI…

Perché è estate ogni volta che ci si impiastriccia dall’attaccatura dei capelli alla punta del barbello con il succo di cocomero, dolcissimo e dissetante; è estate quando si prende un’anguria, la si svuota e la si riempie di aperitivo rinfrescante; è estate ogni qualvolta i suoi semi si trasformano in piccoli proiettili appiccicosi e la bocca in una mitraglietta contro gli amici!

L’anguria è un frutto che può arrivare a pesare fino a quasi 140kg, ma che contiene solo 20 calorie per 100 grammi e che ha un altissimo potere depurativo, essendo composta per il 94% da acqua.

Tutti noi conosciamo la bontà della sua polpa e siamo abituati a strafogarci del suo interno, ma c’è da sapere che esistono culture che si nutrono anche della sua buccia: in Cina, per esempio, viene fatta stufare o saltare in padella usando olio d’oliva, aglio, peperoncino, scalogno, zucchero e rhum, mentre negli Stati Uniti è solito farla macerare in salamoia, cuocere con aceto, zucchero, acqua e spezie e poi conservarla sottovuoto. Non solo! Anche i semi d’anguria vengono consumati: in alcuni paesi dell’Asia si mangiano al naturale, tostati e salati, oppure vengono macinati per produrre pane.

In Russia, invece, l’anguria viene usata per produrre la birra facendone fermentare il succo.

Cubic watermelon with slice on a white background.

Una delle curiosità più bizzarre viene dal Giappone, dove questo frutto viene fatto crescere all’interno di contenitori quadrati: le angurie di Zentsuji, infatti, sono cubiche e per questo motivo facili di impilare.

La curiosità più stravagante, però, si lega al nome di John Allwood, che al Chinchilla Melon Fest di Queensland, in Australia, è riuscito a rompere a testate 47 angurie in un minuto! Se vi capita di curiosare, troverete foto incredibili legate a questo festival, dove gli organizzatori si inventano i giochi più estremi tutti rigorosamente a base di anguria!

chinese new year year of the dragon

Lanciamo come sempre uno sguardo sul mondo dell’arte, dove troviamo una vera e propria disciplina, il watermelon carving, l’arte dell’intaglio dell’anguria, diffusa in tutto il mondo, tanto che in Repubblica Ceca è nato addirittura il Melounovy Festival, una galleria dove artisti di ogni provenienza intagliano ed espongono al pubblico le loro straordinarie opere.

L’ultima chicca viene dal Botswana, dove le popolazioni considerano l’anguria un frutto sacro, alle cui foglie viene attribuito un potere purificante. Prima di consumare i raccolti, infatti, tutti i maschi della tribù dei beciuani spremono le foglie di anguria con le mani e ne spalmano il succo sul proprio corpo e su quello dei familiari come rito di purificazione.

Estate, festival internazionali, arte e spiritualità: ecco di quante sfumature può colorarsi la dura buccia dell’anguria!

 

 

chiara volonte

 

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